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Come abbracciare l’autenticità dei luoghi che visiti: le mete da non perdere

Un viaggio autentico è quello che ti mette in contatto con il popolo locale, con le sue tradizioni, storia e leggende: ci sono molti modi per farlo e tutti esulano dalla semplice visita dei monumenti simbolo. Scoprire l’autenticità dei luoghi significa partecipare a feste locali, scoprire isole dimenticate dal turismo di massa, immergersi tra i colori e i profumi di mercati popolari o anche semplicemente entrare in contatto con etnie antiche in luoghi persi nel tempo. Affrontare questa tipologia di viaggi regala la visione della vita da un’altra prospettiva, più semplice, più vera e autentica.

Cai Rang, Vietnam

Visitare i mercati locali è il modo migliore per immergersi nella cultura del posto ed entrare davvero in contatto con i locali: quello galleggiante di Cai Rang è uno dei mercati popolari più famosi al mondo, tripudio di profumi, colori e sapori. Si trova sul fiume Mekong, nella provincia di Can Tho e vi si arriva salpando dal porticciolo di Ninh Kieu, a 180 km circa da Ho Chi Min.
I visitatori si preparino a un mondo vivacissimo fatto di contrattazioni, di fitti commerci, di scambio di merce di ogni tipologia: frutta, verdure, pesce, carne, riso e persino nooodles preparati sul posto, sono collocati sulle stesse barche, gestite da intere famiglie.
Quando ci si ritrova in prossimità del mercato di Cai Rang, per riconoscere cosa ciascuna barca mette in vendita basta osservare la mercanzia appesa a lunghi pali innalzati, quasi fossero rudimentali vetrine.

Kimolos, isola sperduta delle Cicladi

Santorini e Mykonos sono le isole cicladiche più visitate della Grecia e per questo sempre molto affollate da turisti provenienti da tutto il mondo. Per conoscere davvero l’anima più vera e l’autenticità dei luoghi stessi, si consiglia di visitare Kimolos: l’architettura tipica delle Cicladi è presente in questa isola sconosciuta, con le case bianche e le imposte blu, ma ogni attimo della quotidianità ha ritmi lenti e compassati. I turisti hanno tutto il tempo di esplorare l’isola, di prendere un libro gratuitamente presso le biblioteche presenti nel centro di Chorio, di cui una direttamente sulla Spiaggia di Prassa. Si consiglia di visitare l’ottocenetsca chiesa di Panagia Odigitria e l’antistante Museo Archeologico, con tanto di resti di un’antica sepoltura sotto il pavimento vitreo.
Da non perdere un’escursione a Skiadi, dove si trova una formazione rocciosa che sembra un albero pietrificato, davvero molto scenografico.

Gion Matsuri, Kyoto

Chi ama la cultura giapponese e vuole approfondirla sul posto, non può non partecipare a un matsuri, festival tradizionali che caratterizzano ogni città del Sol Levante. Tra i più antichi c’è il Gion Matsuri di Kyoto, risalente all’869 quando i cittadini organizzarono una sorta di rituale per allontanare dalla città epidemie, guerre e pestilenze. I protagonisti di questi giorni festivi di luglio sono i carri allegorici che, come vere e proprie opere d’arte, sono realizzati da artigiani con tanto di tessuti, stoffe e statue. Questi carri, chiamati Hoko e Yama, attendono di sfilare per le strade di Kyoto: le tre sere prima della sfilata principale Junko Yamaboko, si svolge il Festival dei Paraventi. Durante quest’occasione, anche i turisti, con indosso la loro colorata veste yukata, possono aggirarsi tra le vie di Kyoto, con le case private che aprono le porte ai visitatori mettendo in mostra i propri tesori, tra kimoni ed eleganti paraventi giapponese.

Valle dell’Omo, Etiopia

L’autenticità dei luoghi è figlia dei popoli che lo abitano da millenni e la Valle dell’Omo è forse il luogo della Terra dove questo concetto raggiunge l’apice. Questa valle dichiarata Patrimonio dell’UNESCO si trova nel sud dell’Etiopia ed è attraversata dall’omonimo fiume Omo: si tratta di un luogo unico al mondo dove sono stati ritrovati i resti di Lucy, ominide vissuto più di 3,5 milioni di anni fa e dove sopravvivono almeno 85 differenti etnie, una sorta di culla primordiale dell’uomo.
Visitare, previo pagamento di una tassa, i villaggi delle tribù Aorze, Konso, Surma, Mursa e Hamar significa vivere qualche ora lontano dallo spazio e dal tempo: gli indigeni sono letteralmente affascinati con i loro corpi, le loro acconciature, i loro monili in materiali naturali (come non citare il disco labiale che molti portano) e le loro credenze ancestrali che sopravvivono nonostante i tempi moderni.

Dormire in una yurta in Mongolia

Dormire in una gher o yurta è una delle più incredibili esperienze autentiche che si possono fare nella vita: si tratta di costruzioni tondeggianti con tanto di impalcatura lignea, facilmente montabili e smontabili da parte dei popoli nomadi della Mongolia, in continuo movimento alla ricerca dei pascoli più ricchi e fertili.
Soggiornare in queste yurte significa entrare a far parte della famiglia che ospita i visitatori, ascoltare i racconti degli anziani, assaggiare la cucina locale e giocare con i bambini in ambienti caldi tappezzati di colorate stoffe.
Fuori la natura prende il sopravvento, con i suoi silenzi e i paesaggi spettacolari di luoghi come il Deserto dei Gobi, il Parco Nazionale di Gorkhi-Terelj popolato da mandrie di cavalli mongoli, figli di quello cavalcato dal leggendario Gengis Khān.

Riserva di Pacaya-Samiria, Perù

Dove conoscere l’autenticità dei luoghi se non in uno dei luoghi più impenetrabili e protetti di tutto il pianeta? Si tratta della Riserva di Pacaya-Samiria, nel cuore della più fitta regione amazzonica del Perù. La località più vicina è Iquitos e la foresta si estende per ben 2.000.000 di ettari: in questo che è considerato un vero paradiso terreste sono conservate e tutelate innumerevoli specie vegetali e animali.
Non si può non conoscere questa riserva in barca, addentrandosi in quella che è soprannominata Foresta degli Specchi alla luce della presenza di vaste distese acquee: l’escursione in barca non può non portare nella Victoria Amazonica, dove si celano ninfee giganti che possono reggere il peso di un uomo.
Imperdibile la pesca coi temibili piranha e ovviamente l’icontro con gli indigeni delle tribù Shipibos, Chayahuita e Cocama.

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