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Cultura e cibo: le esperienze enogastronomiche più significative in giro per il mondo.

Conoscere la scena gastronomica locale, sperimentando in maniera diretta le tradizioni culinarie del luogo, rappresenta per i turisti sicuramente uno dei modi migliori per approfondire la propria conoscenza sul luogo che si sta visitando, arricchendo la propria esperienza di viaggio. Il cibo, infatti, è una forza incredibilmente evocativa che ci connette con il patrimonio e le tradizioni culturali di un luogo.

Al turista, il cibo procura molto più che un mero nutrimento: indagando su ciò che consumano a tavola gli abitanti di un luogo, investigando sui modi in cui lo preparano e come condividono quel piatto con gli altri, permette di connettersi e relazionarsi con la cultura che si sta visitando, in un modo molto più profondo.

A questo punto, elenchiamo alcuni Paesi del mondo da sperimentare come viaggiatori, dove l’incontro tra viaggio, esplorazione, cibo e cultura è davvero molto forte.

Una cena romantica sotto la superficie dell’oceano Indiano

Gli amanti del mondo sommerso, a meno che non soffrano di batofobia (la paura delle profondità), dovrebbero provare l’ebbrezza di cenare all’ Ithaa, un ristorante sommerso nel cuore delle Maldive, che vanta il riconoscimento di primo ristorante sottomarino al mondo. In questo locale, che si trova a più di 5 metri di profondità, è stato completamente riscritto il concetto di ristorazione. Non si mangerà in riva all’oceano, ma sotto la sua superficie, protetti solo da una struttura in vetro, dalla quale è possibile ammirare pesci tropicali, giganteschi squali, delfini, mante e anguille, circondati dai magnifici colori della barriera corallina. Il menù del ristorante si fonda sulla tradizione culinaria propria delle isole Maldive, alla cui base vi è il pesce e il mais, ma non mancano piatti dal respiro internazionale, tra cui la carne di anatra e di vitello. I vini, invece, non essendoci una tradizione vinicola locale, sono principalmente europei o nord americani.

Natura, specialità e gastronomia in Sud Africa

Un’altra meta che vanta un’offerta enogastronomica esclusiva è il Sud Africa. Fino a pochi anni fa non era una delle mete più ambite del turismo di massa, ma da qualche anno questo Paese, grazie ai suoi paesaggi maestosi e una fauna selvatica unica al mondo, attrae sempre più quegli intrepidi viaggiatori, che vogliono esplorare il cuore più profondo della Mamma Africa.

Nella Phinda Private Game Reserve, si trova una riserva che offre una delle più belle esperienze di safari del continente, grazie alla presenza di una fauna selvatica protetta. Qui si può mangiare attorno al caldo fuoco di un caratteristico Boma, strutture tipiche realizzate spesso in pietra e canna e illuminate da dozzine di candele e lanterne, che creano una atmosfera romantica e selvaggia allo stesso tempo. Anche l’esperienza enogastronomica qui offerta è unica. Essendo un Paese dal passato coloniale, la cucina del Sud Africa ha subito influenze da varie tradizioni, che in questo Paese si sono unite per creare pratiche culinarie singolari. 

Qui si potranno mangiare piatti ispirati dalle tradizioni tedesche, francesi e britanniche, ma soprattutto piatti caratterizzati da una miscela unica tra tradizione olandese e malese, aromatizzati con spezie e sapori tipici del Sud Africa.

Alla ricerca di tradizioni perdute in Corea del Sud

Un viaggio orientato all’enogastronomia deve necessariamente dirigersi verso quei luoghi, le cui tradizioni piano piano vanno scomparendo, minacciate dalla modernità. Uno di queste ci porta in Corea del Sud dove, per secoli, è stata un’usanza per molte donne guadagnarsi da vivere pescando alghe e molluschi. Questa tradizione, un tempo una delle più celebrate dell’intero continente asiatico, sta svanendo. I bassi guadagni e le numerose importazioni dall’estero, hanno portato un numero sempre maggiore di queste donne forti e capaci di stare diversi minuti in apnea, ad abbandonare questa pratica.

Eppure grazie ad alcuni locali del luogo, è ancora possibile per i turisti conoscere, attraverso uno sguardo esclusivo, questa pratica davvero straordinaria. Queste trattorie offrono un’esperienza di viaggio culturale e culinaria ineguagliabile: si potranno conoscere gli strumenti del mestiere, ammirare le mani abili di queste donne affettare con il coltello i frutti di mare e assaggiare prelibatezze, offerte da queste donne, che nel contempo raccontano in prima persona il loro modo di vivere.

Tracce di cultura beduina in un Paese moderno

La Giordania è sicuramente uno dei Paesi più affascinanti del Medio Oriente, che accoglie in modo più conciliante le tradizioni occidentali. Proprio per questo motivo, ha attratto moltissimi viaggiatori sin dai tempi antichi. Oggi, i suoi vasti paesaggi desertici, le sue vibranti città e lo straordinario Mar Morto la hanno resa uno dei Paesi più visitati al mondo.

Eppure non si conosce a fondo la Giordania se non ci si abbandona alla scena gastronomica locale. Il piatto nazionale del Paese è il Mansaf o Al-Mansaf, che si fa risalire all’antica tradizione beduina. Si prepara con carne di agnello o di pollo affogata in una ricca salsa a base di yogurt fermentato con riso bianco o bulgur. Il nome stesso del pasto, “vassoio grande”, suggerisce ai turisti il modo in cui esso viene servito e mangiato, in condivisione al centro del tavolo. Il piatto svolge un importante ruolo socio-culturale nella società giordana, perché è simbolo di condivisione, compartecipazione e pace.

Un’altra esperienza di condivisione in Armenia

Abbiamo già parlato della tradizione culturale delle donne pescatrici in Corea del Sud. Un altro esempio particolare di scambio sociale nella tradizione enogastronomica ce lo offre il pane Pita armeno. Oltre ai magnifici paesaggi e agli spunti storico-culturali dell’Armenia, il pane Pita occupa un posto speciale nella vita culturale e alimentare della vita del paese, tale che il turista non può rinunciare ad assaggiarlo. L’attenzione va posta però non tanto nell’assaggio, ma nell’abilità e nela coordinazione necessarie alle donne del luogo, per impastare e cucinare questo pane, che grazie ai valori che promuove, è entrato a far parte del Patrimonio UNESCO.

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