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Cibi da strada nel mondo: tour gastronomici nelle vie più golose

Sono molti i turisti che quando decidono di organizzare un viaggio, tengono in debita considerazione anche l’aspetto gastronomico del posto. Conoscere a fondo un luogo significa non solo scoprirne la storia e l’arte attraverso siti archeologici, musei e monumenti, ma anche assaporare la cucina tipica. Ogni piatto ha una sua storia e avviarsi sulle strade del gusto si rivela un’esperinza sensoriale completa e tutta da provare. Non c’è bisogno di rinchiudersi in ristoranti e taverne, perché il cibo da strada è la massima espressione della tradizione più autentica di un Paese.

Copenaghen

Copenaghen, capitale della Danimarca, è la città legata al favolista Hans Christian Andersen, al canale Nyhavn dove lo stesso scrittore aveva la sua casa, ai Giardini di Tivoli e al Palazzo Reale di Amalienborg. Queste sono solo alcune delle attrazioni della città e di conseguenza è molto il tempo richiesto per poterle visitare tutte: molti turisti non amano fermarsi in un ristorante o nei locali khro situati vicino alle antiche stazioni di posta, preferendo gustare qualcosa di tipico strada facendo. Copenaghen, che peraltro racchiude alcuni degli indirizzi gastronomici più premiati al mondo, ha sul suo territorio una sorta di distretto del cibo da strada ovvero Reffen, dove ad esempio si può assaggiare l’hot-dog fritto tipico della città. Lo street-food di Copenaghen, dal toast aperto Smørrebrød alle polpette speziate Frikadeller fino alle caramelle di liquirizia Salmiakki, si può scoprire ad esempio nel Mercato Torvehallerne, vicino al Castello di Rosenborg. Per degustare invece l’autentico Ristet Hot Dog con salsa remoulade, si consiglia di raggiungere il furgoncino situato lungo lo storico canale Nyhavn.

Cibo da strada a Tokyo

Tokyo è una delle metropoli del mondo che sembra letteralmente rapire il visitatore, in un vortice di luci, attrazioni, installazioni tecnologiche e siti storici. Visitare Tokyo significa anche seguirne i suoi ritmi, spesso davvero frenetici: si pensi alla frenesia colorata di Harajuku, all’universo manga nel quartiere di Akihabara e al famosissimo incrocio di Shibuya. Lo street-food di Tokyo è una salvezza se non si ha molto tempo per visitare la città e rappresenta anche un’occasione per scoprire angoli poco noti della capitale nipponica, come la via Golden Gai. Qui, in questa via stretta tra piccoli e insospettabili locali, si possono gustare gli autentici spiedini yakitori fatti con polpo alla griglia accompagnati dalla salsa di soia. Vi sono anche le versioni di pesce (shioyaki) e se ne trovano di ottimi anche lungo Takeshita Dori nel quartiere di Harajuku. Sono da provare anche le polpette di polpo takoyaki e l’anguilla unagi, uno dei piatti tipici di Kyoto.

I sapori di Città del Messico

Città del Messico è una delle capitali più grandi al mondo e sorge sull’antica città Tenochtitlan fondata dagli aztechi: le rovine archeologiche che si conservano ancora oggi sono imperdibili e suggestive, a partire dalle vestigia del Templo Mayor. Sono però davvero tantissime le cose da vedere e da scoprire in questa storica città, compresa la sua tradizione gastronomica che trova la sua massima espressione nel cibo da strada. A Città del Messico, soprattutto a Colonia Doctores, ci sono ristoranti con l’insegna che recita Comida Callejera, in riferimento proprio allo street-food o comunque a un pasto veloce e frugale fatto di un piatto di carne, uno di verdure, acqua e le immancabili tortillas. Un’alternativa è rappresentata dal Mercado La Merced dove assaggiare le quesadillas con fiori di zucca e formaggio, la pannocchia huitacoche, la barbacoa (tortilla con pico de gallo e carne di pecora) e il famoso tacos con bistèc con cipollotti e carne.
Al Mercado Hidalgo invece è servita la cocinita pibill a base di carne di maiale, tipica dello Yucatan.

Il cibo da strada di Marrakech

Marrakech è quell’antica città imperiale del Marocco che per secoli è stata crocevia di popoli e culture: è uno di quei luoghi che nella vita si consiglia di visitare, per respirare l’atmosfera antica dei sultanati, con la Medina cinta da mura e la voce del muezzin che si libra nell’aria. Il cuore pulsante di Marrakech è Piazza Djemaa el Fna, dichiarata Patrimonio dell’UNESCO. Di giorno è popolata da incantatori di serpenti, cavadenti, venditori ambulanti, erboristi e ammaestratori di iguana e scimmie. Di sera invece la piazza cambia e diventa il regno dello street-food di Marrakech, alla stregua del Suk Ableuh: è il luogo migliore per assaggiare frullati di banane e succhi d’arancia, la frutta secca per accompagnare il succo di melograno tanto amato dai locali e soprattutto gli spiedini qotbane: sono a base di frattaglie, sale, coriandolo, paprika e cumino e il loro profumo è davvero inebriante. Altrettanto buoni sono le pagnottelle khobs con le speziatissime salsicce merguez.
Ai lati di Piazza Djemaa el Fna si trovano caffè storici dove la mattina si può acquistare il baghir, molto simile a una crepes, da abbinare con un tè al mandarino.

Lo street-food di Palermo

Le continue dominazioni subite nel corso della sua storia da Palermo, capoluogo della Sicilia, si riflettono nel patrimonio storico-artistico della città, ma anche in quello gastronomico. Il cibo da strada di Palermo è un mondo di colori, profumi e sapori e la loro massima espressione la si trova in luoghi come Ballarò e la Vucciria, i due mercati popolari della città: il primo è il più antico e si trova a due passi da Piazza del Carmine mentre il secondo circonda Piazza Caracciolo. Sono questi i posti perfetti per degustare leccornie tipiche come il coppo con pesce fritto e le arancine di riso, al ragù oppure con besciamella e prosciutto cotto.
Scoprendo le bellezze di Palermo, è facile sbocconcellare le panelle (fritte con farina di ceci) il panino con le stesse panelle, con le crocchè di patate e le melanzane rigorosamente fritte oppure lo sfincione (focaccia alta con pomodoro, caciocavallo e acciughe) e il pane cà meusa, farcito con polmone e milza di vitello. Nel quartiere Kalsa non si possono non assaggiare infine le babbaluc, lumache fritte tipiche della festa di Santa Rosalia.

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